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Prepararsi alle abbuffate: strategie pratiche per vivere le feste con equilibrio (senza estremismi)

2025-12-14 18:21

C.R.M.

Dietologia, Psicologia, benessere, abbuffate, feste, alimentazione-consapevole,

Prepararsi alle abbuffate: strategie pratiche per vivere le feste con equilibrio (senza estremismi)

Durante le feste (ma anche nei weekend, alle cene tra amici, nei periodi di stress) può capitare di mangiare più del solito. A volte è una scelta piac

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Durante le feste (ma anche nei weekend, alle cene tra amici, nei periodi di stress) può capitare di mangiare più del solito. A volte è una scelta piacevole e consapevole. Altre volte, invece, sembra scattare un interruttore: si mangia “oltre”, con fretta, con la sensazione di non riuscire a fermarsi, e poi arrivano senso di colpa e frustrazione.

La buona notizia è che prepararsi alle abbuffate non significa controllare ogni boccone, ma creare le condizioni per arrivare ai momenti “a tavola” più stabile, presente e libero/a da automatismi.

Di seguito trovi strategie semplici e realistiche, utili soprattutto nel periodo natalizio, ma valide tutto l’anno.

 

Perché arrivano le abbuffate (e perché non è “mancanza di volontà”)

Nella maggior parte dei casi, le abbuffate non nascono dal caso. Spesso sono favorite da uno o più di questi fattori:

Restrizione nei giorni precedenti (“oggi non mangio niente così stasera…”): aumenta fame e impulsività.

Stress e stanchezza: quando sei scarico/a, il cervello cerca gratificazione rapida.

Contesto sociale: tavole ricche, pressioni (“assaggia!”, “dai che è festa!”).

Emozioni: noia, ansia, tristezza, solitudine, ma anche euforia.

Alcol: riduce l’autocontrollo e aumenta la probabilità di “sgranocchiare” senza accorgersene.

Capire il “perché” non serve a colpevolizzarti: serve a scegliere contromisure efficaci.

 

Prima della cena/pranzo: come prepararti davvero

 

1) Evita il “digiuno strategico”

Saltare i pasti per compensare quasi sempre porta a:

  • arrivare molto affamato/a,
  • mangiare più velocemente,
  • fare più fatica a percepire sazietà.

Meglio una giornata “normale”:

  • colazione presente
  • pranzo leggero ma completo (es. una fonte proteica + verdure + un po’ di carboidrati)

Non è un trucco: è fisiologia.

 

2) Cura sonno e stress (anche un minimo)

Con poco sonno o tanto stress aumenta la fame “di pancia” e quella “di testa”. Non serve perfezione: basta un micro-piano:

  • una passeggiata di 15–20 minuti,
  • respirazione lenta 3 minuti,
  • andare a letto un po’ prima quando puoi.

 

3) Arriva con un obiettivo semplice (non una regola rigida)

Esempi utili:

  • “Mi siedo e mangio con calma.”
  • “Scelgo ciò che mi piace davvero.”
  • “Mi ascolto: fame, piacere, sazietà.”

Più l’obiettivo è realistico, più ti guida davvero.

 

A tavola: strategie anti-abbuffata che non rovinano la festa

 

4) Scegli le tue “priorità di piacere”

Se provi a mangiare tutto per non perdere niente, spesso finisci per non goderti niente.
Prova così: scegli 2-3 cose che aspetti davvero (il tuo dolce preferito, un antipasto speciale, il primo “di famiglia”) e conceditele senza fretta.

 

5) Rallenta (la sazietà arriva dopo)

La sazietà non è un interruttore immediato: ha bisogno di tempo.
Piccoli gesti:

  • metti la forchetta giù ogni tanto,
  • bevi acqua tra una portata e l’altra,
  • parla e fai pause.

 

6) Parti “equilibrato”, poi goditi il resto

Se ti aiuta, inizia con:

  • una porzione di verdure/contorno,
  • una fonte proteica,
  • poi il resto.

Non è “dieta”: è un modo per evitare il picco di fame e l’effetto valanga.

 

7) Occhio agli “assaggi automatici”

Il vero eccesso spesso non è nel piatto principale, ma in:

  • stuzzichini mentre cucini,
  • pane + salse + “solo un pezzetto” ripetuto,
  • dolci a passaggio.

Consiglio pratico: se vuoi assaggiare, fallo seduto/a, con un piattino. Aiuta a essere presente.

 

8) Alcol: non demonizzarlo, ma gestiscilo

L’alcol può aumentare appetito e disinibizione. Se bevi:

  • alterna con acqua,
  • evita di arrivare a stomaco vuoto,
  • scegli quantità compatibili con il tuo benessere.

 

Dopo: cosa fare (senza punizioni)

 

9) Niente “compensazioni”

Saltare pasti, allenamenti punitivi o pensieri del tipo “da domani solo insalata” aumentano il rischio di un nuovo episodio.
Meglio una ripartenza neutra:

  • torna ai tuoi pasti regolari,
  • idratazione,
  • una camminata leggera,
  • sonno.

 

10) Trasforma l’episodio in informazione, non in colpa

Domande utili (senza giudizio):

  • Ero molto stanco/a o stressato/a?
  • Avevo saltato pasti?
  • Ho mangiato di fretta?
  • Cosa posso preparare meglio la prossima volta?

 

Quando è utile chiedere aiuto

Se le abbuffate sono frequenti, se senti perdita di controllo, se dopo compaiono senso di colpa intenso, restrizioni rigide o un rapporto con il cibo che ti fa soffrire, parlarne può fare la differenza.

Al C.R.M. Centro di Riabilitazione Medico Polispecialistico e Fisioterapico puoi trovare un supporto integrato con:

dietologia/nutrizione (per costruire un equilibrio sostenibile),

sostegno psicologico (per lavorare su emozioni, stress e automatismi).

 

In sintesi

Prepararsi alle abbuffate non significa “resistere”: significa
✅ arrivare ai pasti nutrito/a, riposato/a il possibile, con un obiettivo semplice
scegliere con intenzione, rallentare, ascoltare sazietà e piacere
✅ dopo, ripartire senza punizioni.

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